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Collezione Dior Primavera/Estate 2018: il sogno surrealista

Collezione Dior Primavera/Estate 2018

Il sogno surrealista firmato Dior

Collezione Dior Primavera/Estate 2018. ParigiMaria Grazia Chiuri porta in scena la nuova collezione di alta moda Dior nei giardini del Musée Rodin, a Parigi. Tratto distintivo? Il Surrealismo, nella sua versione più moderna.

Collezione Dior Primavera/Estate 2018: il sogno surrealista

La stilista ripercorre la storia di Dior, ma no quella del marchio, quella dello stilista, del personaggio, dell’uomo che amava circondarsi di artisti come Cocteau, Dalì, Elsa Schiaparelli o Leonor Fini. Ed è proprio Leonor Fini, artista argentina la cui opera e l’audace stile personale avevano attirato l’attenzione di Christian Dior, a definire l’attitudine austera di questa collezione.

Collezione Dior Primavera/Estate 2018: il sogno surrealista

Una collezione fatta di illusioni, di spiazzamenti, di trompe l’oeil e di giochi di parole. Una collezione artefatta e onirica al tempo stesso, a metà tra sogno e realtà. Le pieghe dell’abito diventano pagine da sfogliare, la gabbia si trasforma in un prezioso corsetto, le tessere del domino diventano i pannelli di un cappotto in raso, le maschere scoprono il viso e lo incorniciano.

Collezione Dior Primavera/Estate 2018: il sogno surrealista

Una scacchiera, il bianco e nero, specchi e drappeggi, simboli e segni a sottolineare il legame di Maria Grazia Chiuri con l’heritage della maison. Linee grafiche e architettoniche interpretate quasi esclusivamente in bianco e nero.

Collezione Dior Primavera/Estate 2018: il sogno surrealista

Ad aprire la passerella Ruth Bell, modella feticcio della Chiuri, con morbida gonna longuette e camicia trasparente, da cui fa capolino il reggiseno dorato: ed è proprio l’oro a tornare, delicato accento, da un outfit all’altro.

Una collezione rigorosa nelle linee e opulenta nelle lavorazioni. Righe e pois, tailleur con pantaloni di raso, ora bianchi ora neri; i tatoo e i talismani invadono i lunghi cappotti, le giacche Bar sono più morbide e scattanti.

Il mood surrealista innesta un gioco di opposti, di dicotomie, di contrasti come il maschile e il femminile, il bianco e il nero, il buio e la luce.

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