500 anni dalla Presa di San Leo dipinta dal Vasari in Palazzo Vecchio
La “Presa di San Leo” con un imponente affresco del Vasari (1560, sala Papa Leone X)
Presa di San Leo di Vasari: morfologia, tecniche belliche, protagonisti, allegorie, aneddoti e retroscena.
L’iniziativa ha preso spunto dai “Ragionamenti del Signor Giorgio Vasari sopra le invenzioni da lui dipinte in Firenze nel Palazzo Vecchio”, un testo riscoperto anche grazie anche alla digitalizzazione di Google. E’ la memoria, un dialogo fra Giorgio Vasari e il figlio di Cosimo I, Francesco, con cui il l’artista descrisse i propri affreschi in Palazzo Vecchio, ai fini dell’esaltazione della casata Medicea.
La “Presa di San Leo” con un imponente affresco del Vasari (1560, sala Papa Leone X), è fra le gesta celebrate. Proprio nei Ragionamenti, il Vasari confessa di aver dedicato molte pagine all’assedio; morfologia, tecniche belliche, protagonisti, allegorie, aneddoti e retroscena.
500 anni fa, dunque, avvenne una battaglia così importante da essere immortalata nel luogo simbolo del potere mediceo. 500 anni dopo (17 settembre 1517), il Prof. Antonio Paolucci, stimato “amico di San Leo”, ne ha rievocato le vicende storiche ed artistiche, con una intesa prolusione in Rocca.
Quale migliore celebrazione, inoltre, se non una replica fedele dell’opera, ripercorrendo la descrizione del Vasari, per poi allocarla nella medesima Fortezza protagonista dell’avvenimento?
Così, l’estate scorsa in Fortezza, è nata una suggestiva bottega d’arte curata dall’Accademia delle Belle Arti di Firenze. L’opera (olio su tela) è oggi esposta (cm 370 x cm 250) ed una mostra tematica sul V centenario accompagna il visitatore ad apprezzarne e scoprirne i contenuti.
Inoltre, da marzo 2018, sarà possibile “immergersi” nel dipinto grazie ad un progetto di realtà virtuale, “riportando” il Vasari in Fortezza. Egli stesso illustrerà al novello Principe (che indosserà l’oculus rift), la “Presa di San Leo”. Una nuova ed accattivante frontiera della divulgazione storica, in grado di avvicinare anche i più giovani, grazie alle nuove tecnologie.
Di qui l’invito ad approfondire anche questo spaccato di prestigiosa storia rinascimentale, visitando la mostra e scoprendo (o riscoprendo) la possente Fortezza di San Leo.
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