Rabbit R1
L’assistente tascabile in grado di fare qualsiasi cosa gli venga chiesta
Il pulsante collocato di lato va tenuto premuto per dare dei comandi vocali a R1, che va in ascolto non appena si accende. L’idea è quella di affidargli le incombenze più lunghe, complicate o noiose per trasformarlo in un fidato socio di commissioni digitali quotidiane: gli domandi un’auto a chiamata, una prenotazione al ristorante, l’acquisto di un biglietto o qualsiasi altra attività e Rabbit R1 – che non si accoppia allo smartphone né impiega alcuna app , fa da intermediario.
Una volta concessogli l’accesso a una serie di piattaforme (Spotify, Amazon, Uber) tramite una pagina dedicata, poi ci penserà lui. Come fosse l’utente a svolgere quell’azione.
Rabbit R1 impara dagli utenti non solo le necessità ma anche come interfacciarsi concretamente con le diverse piattaforme. E rispetto agli assistenti virtuali, propone soluzioni articolate a quesiti spesso complessi. La startup ha portato esempi come la creazione di itinerari di viaggio o la prenotazione di un biglietto considerando il proprio calendario e un budget comunicato al dispositivo.
La batteria è ancora un’incognita, ma secondo l’azienda produttrice, è progettata per durare tutto il giorno.
Un complesso sistema hardware pronto a sfruttare al meglio le potenzialità dall’AI. Siamo solo agli inizi di una nuova era in cui l’IA condurrà anche al profondo cambiamento dei dispositivi che utilizziamo ogni giorno, proprio dal punto di vista progettuale e del design.
Rabbit R1 costa 199 dollari a cui aggiungere il costo di un piano di connessione dati ed è ordinabile anche dall’Italia.