Gianduiotto di Torino prodotto IGP?
Una storia lunga 150 anni, una tradizione che si rinnova nel tempo
Gianduiotto di Torino prodotto IGP – Quella del gianduiotto è una storia che comincia nel lontano 1852, anno in cui vide la luce la primissima ricetta elaborata dai Caffarel, pionieri del cioccolato nel nostro paese. Una ricetta semplice ma innovativa, basata su ingredienti genuini e del territorio: cacao, zucchero e nocciole del Piemonte.
Non un frutto qualsiasi, ma la tipica Nocciola Piemonte IGP, originaria della zona delle Langhe, le colline attorno a Cuneo. Nel 1865 cominciò la produzione dello speciale cioccolatino inizialmente denominato “givu”, ma presto sostituito dal nome “gianduiotto” che deriva da Gianduia, la caratteristica maschera piemontese, nonché simbolo nella lotta per la libertà e l’indipendenza che ebbe luogo nella regione alla fine del Settecento.
Non solo ottimi ingredienti però, perché anche nella lavorazione, basata su metodi tradizionali, il gianduiotto si distingue da altri cioccolatini: nello stabilimento Caffarel infatti, si producono i gianduiotti ancora con l’antico metodo dell’estrusione.
La giunta regionale del Piemonte ha valutato positivamente la richiesta di riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta per il Gianduiotto di Torino prodotto IGP.
Ma la palla passa al Ministero per le politiche agricole. In questa sede dovrà essere elaborata la proposta del Disciplinare di produzione; ovvero dovranno essere definitivamente messi nero su bianco tutti i procedimenti produttivi, gli ingredienti, le regole di produzione e tutto quello che vi è di tradizionale e di indispensabile per la realizzazione del gianduiotto di Torino.
“Il Giandujotto di Torino”, afferma Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, “merita di essere inserito tra i prodotti certificati nazionali e comunitari, anche perché espressione di due eccellenze della nostra gastronomia dolciaria, il cioccolato e la Nocciola Piemonte Igp, prodotto già riconosciuta a livello comunitario”.