Alla scoperta di Marrakech: oasi del deserto marocchino
Il fascino segreto della “città rossa”
Marrakech è da sempre una città dal fascino sottile e prorompente. Qui i colori hanno sfumature infinite e i profumi del deserto si mescolano agli aromi delle spezie. Una città che ha affascinato artisti e pensatori di ogni epoca; set prediletto da registi famosi.
Tutto è stato detto e scritto su questa oasi del deserto marocchino che può attirare per la vita o, più semplicemente, per una breve vacanza estiva.
Ecco alcune tappe obbligatorie durante un viaggio a Marrakech. Partiamo da una piazza, senza dubbio quella più grande. Il suo nome è Jamaa El Fna, uno spazio a perdita d’occhio in cui bar e negozi si affiancano a venditori d’acqua, incantatori di serpenti, suonatori di tamburi e musica folkloristica. A Marrakech ogni momento è una scoperta emozionante e il Souk è una tra quelle che non può mancare. Un mondo incredibile e caotico fatto di persone, colori, oggetti e odori. Un’immersione nella cultura del luogo tra antiche tradizioni e le più moderne interpretazioni.
Ma la Medina di Marrakech non è solo bazar e mercati. Tra le sue strade si nasconde un grande tesoro: la Medersa di Ali Ben Youssef, una scuola coranica del 1300 in cui le eleganti cupole in legno di cedro, i balconi traforati, le pareti rivestite di zellij colorati e il bianco candore del marmo di Carrara, ricordano ancora oggi la solennità di un tempo lontano.
La passeggiata poi prosegue fino ai Giardini Majorelle, l’attrazione più emozionante della città. Acquistati da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé negli anni ’80, i giardini ospitano al loro interno infinte varietà di palme e cactus, fiori e pesci, che fanno da contraltare agli elementi color blu elettrico, da qui il nome dell’omonimo giardino.
Ma attenzione, non lasciate la città prima di aver provato l’hammam: l’antico rito di bellezza tra vapore, massaggi purificanti e trattamenti con sapone nero e olio di argan.