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La casa di banconote costruita da chi ha perso tutto

La casa di banconote costruita dall’uomo di Dublino che ha perso tutto

La casa di banconote di Frank Buckley con mattoni e pareti realizzati con banconote fuori corsoFrank Buckley, che ha realizzato una Casa di banconote, è di Dublino, ha 50 anni e vive grazie a un sussidio di disoccupazione di 188 euro a settimana. Prima della crisi, Buckley aveva fondato l’organizzazione “Sport Against Racism Europe”, ma il progetto sovvenzionato anche dalle Istituzioni e dal Governo fallì e lui rimase senza lavoro e,  sommerso dai debiti, non riuscì più a fare fronte alle rate del mutuo della sua vera abitazione, perdendo la casa. All’interno di un edificio di Dublino, di cui molti uffici sono rimasti sfitti, il proprietario dell’immobile, toccato dall’infelice situazione dell’uomo, ha deciso di lasciargli gratuitamente lo spazio al piano terreno, almeno sino a quando non troverà qualcuno cui affittare l’immobile, e dato che Buckley non poteva permettersi di pagare bollette e utenze, l’ufficio al piano superiore lo ha aiutato fornendogli la corrente a proprie spese.

Ora che disponeva di un alloggio, Buckley doveva trasformare quello spazio in una casa. Ecco l’idea rivoluzionaria: realizzare mattoni e pareti con banconote fuori corso. La Banca Centrale d’Irlanda ha appoggiato il progetto ed ha concesso al suo costruttore 1,4 miliardi di euro di banconote fuori corso, che sarebbero altrimenti state destinate a diventare carta igienica. Ci sono voluti tre impiegati della banca per caricare tutte le banconote su un rimorchio. Ogni mattone di banconote fuori corso triturate, ha un valore approssimativo di 50mila euro. La capacità isolante delle pareti della casa di banconote è estremamente buona, e gli ambienti sono caldi e accoglienti, nonostante la loro estrema originalità. Il risultato è una casa realizzata con milioni di euro che ne vale però veramente pochi, emblematico paradigma di come al giorno d’oggi tutto giri attorno ai soldi, ma in effetti questi ultimi altro non sono che pezzi di carta. Berkley ha dimostrato con la casa di banconote che non è la quantità di denaro posseduto a fare la differenza, ma è quello che le persone fanno con gli euro ed il valore che gli attribuiamo, che cambia il loro significato.

All’interno dell’abitazione troviamo opere d’arte, quadri, murales ed addirittura una lapide, regalata da una casa di pompe funebri del quartiere, il cui epitaffio sancisce la morte della sovranità d’Irlanda in data 2010, anno in cui il paese sommerso dalla crisi economica fu costretto a chiedere un prestito internazionale (“bailout”), debito che saranno gli stessi irlandesi a dover ripagare con sacrificio nei prossimi anni. La casa di banconote è aperta al pubblico, non vi è un biglietto da pagare ma chiunque può visitarne i locali: vi è anche un diario su cui lasciare la propria firma, una dedica o le proprie impressioni, lasciando al cuore ed alla sensibilità di ognuno fare un’offerta per aiutare il suo costruttore.