Red Bull Racing potrebbe costruire un proprio motore F1.
Di certo, non una novità dato che Mateschitz già nel 2011 meditava questa soluzione, dichiarando: “Questa non è una considerazione assurda, anche se non è un’intenzione primaria da parte nostra quella di diventare motoristi. Speriamo di avere sempre la possibilità di disporre di propulsori competitivi. D’altra parte, mai dire mai.”
Mateschitz, avrebbe affidato l’incarico a Chris Horner per studiare due percorsi per l’eventuale fattibilità del progetto: il primo sarebbe quello di partire da zero, ex novo, il che sarebbe molto costoso vista la complessità richiesta dalle nuove Power Unit, mentre il secondo riguarderebbe la possibilità di appoggiarsi ad un motorista esistente, come la Cosworth, che ha già progettato un V6 per il 2014 nonostante la mancanza di commesse.
Nelle ultime ore si è susseguita anche l’ipotesi Audi, ma non prima del 2016, dati gli impegni nell’Endurance con il prototipo R-18 e-tron quattro.
Anche dal punto di vista del marketing, la conseguenza di tale scelta non sarebbe indolore, poiché il marchio Infiniti, controllata Renault, è l’attuale title sponsor della squadra e di conseguenza il suo abbandono porterebbe una notevole perdita di capitali per la scuderia di Milton Keynes, aggiungendo qualche interrogativo sulla continuità del team.
Infine, questa operazione eleverebbe a status di costruttore la Red Bull, che la metterebbe sullo stesso piano, di Ferrari e Mercedes che al momento sono le uniche a realizzare in proprio, nelle strutture di proprietà l’intero progetto di telaio e gruppo motopropulsore.
Per parlare di se e quando è ancora difficile da ipotizzare, ma nonostante nel 2015 entrerà in vigore il limite di spesa (budget cap), quest’ultimo dovrebbe escludere i costi legati alla realizzazione delle power unit.
Credits –Inside Motorsport – A.F.Management di Falcioni Alessandro.