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Il ristorante Ikarus nell’Hangar-7: innovativo progetto gastronomico.

Il ristorante “Ikarus” nell’Hangar-7: innovativo progetto gastronomico.

Una grande struttura realizzata in acero e cristallo, spazi dedicati a rassegne artistiche, una sala espositiva per veicoli storici e un ristorante con i migliori chef del mondo.

Benvenuti all’Hangar 7: uno spazio multifunzionale situato di fronte all’aeroporto di Salisburgo costruito per ospitare la collezione privata di aeroplani storici dei Flying Bulls di proprietà di Dieter Mateschitz, patron della Red Bull.

Omaggio all’arte culinaria è lo spazio al piano terra, dove, oltre a sorgere il Carpe Diem Lounge-Café, si trova uno dei migliori ristoranti d’Europa: Ikarus, un ristorante stellato diretto dallo chef de cuisine, Roland Trettl e basato su un’ingegnosa iniziativa: ogni mese un rinomato guest chef internazionale fornisce la propria interpretazione di alta arte culinaria al cospetto di una flotta aerea.

Il successo dell’ardimentosa idea è impressionante, come d’altro canto testimonia l’elenco degli ospiti provenienti dalle più alte sfere della gastronomia già passati per le cucine dell’Ikarus. L’esordio lo avevano segnato Jörg Sackmann dello “Schlossberg” di Baiersbronn e Gerhard Schwaiger del “Tristan” di Maiorca. Negli anni successivi hanno onorato l’Ikarus rinomati chef come Carlo Cracco, Antonino Cannavacciuolo, Jean-Georges Vongerichten, l’uomo che la rivista “Food & Wine” aveva definito come “The hottest chef alive”.

L’alsaziano Gabriel Kreuther, ha stupito gli ospiti con il suo carpaccio di conchiglie del pellegrino e tonno, lo scampo saltato in padella accompagnato da un’insalata tiepida di pere e tartufi, il piccione al foie gras al succo di zenzero caramellato e verdurine, e il sorbetto al formaggio fresco accompagnato da un millefoglie alla crema di limone su una macedonia di verdure esotiche.

Andrea Berton, che ha rappresentato egregiamente l’Italia, ha proposto: fegato grasso d’oca alla plancia, salsa di mais, popcorn dolci e salati, gelatina al balsamico tradizionale; pescatrice con prosciutto crudo, pesche, cipollotti croccanti e salsa al caffè; agnello da latte arrosto e brasato con patata fritta, avocado e lime; tiramisù nel bicchiere.

Nel 2014 è previsto l’arrivo del neo tristellato Enrico Crippa.

Scambio di idee, tecniche, segreti, alimenti di qualità, e molto altro sono dunque alla base di questa nuova idea di ristorante, dove non si può più parlare di cuochi rivali, ma di “cuochi complici”, come li ha definiti la rivista “Gambero Rosso”.