Antonino Cannavacciuolo.
L’ambiente è d’epoca, lussuoso e di stampo mediorientale, ricco di charme ed atmosfera. Le camere e suite in stile sono piccoli grandi angoli di paradiso, sontuosamente comode e complete di ogni dettaglio, le cui romantiche atmosfere ispirano da sempre sonni profondi e magici.
E poi ancora un lounge bar, creato per momenti di assoluto relax, luogo ideale per l’aperitivo o un pregiato digestivo prima di coricarsi e un centro wellness che garantisce trattamenti all’insegna del benessere fisico e spirituale. Costruita nel 1879, questa residenza da mille e una notte è sovrastata da un minareto e circondata da un parco degradante verso le calme acque cristalline del più romantico di tutti i laghi italiani.
Ad oggi la villa ospita uno dei migliori ristoranti di lusso di Novara, premiato con due stelle Michelin, e da tutte le più autorevoli guide, curato personalmente da Cinzia e Antonino Cannavacciuolo, la star dei fornelli e dei realty show“il cattivissimo” Chef di Cucine da Incubo.
Chef partenopeo, trae l’ispirazione per i suoi piatti dalla sua vita. La sua cucina moderna, mediterranea e di ricerca, è il perfetto connubio tra la sua nativa Campania e la terra piemontese d’adozione. Infatti, utilizza ingredienti tipicamente piemontesi, unendoli con materie prime che sono la quintessenza della sua Campania perché, come lui stesso sottolinea: “il Mediterraneo, in visita al lago, si innamorò delle Alpi, e decise di portar loro in dote i suoi preziosi sapori”.
“La cucina è l’espressione dell’essenza della vita ed è la continua ricerca di crescita e di maturità. Un piatto particolare può modificarsi nel tempo così come anch’io cambio interiormente ogni giorno. Ho la tendenza ad essere introspettivo, cerco per prima dentro di me, per poi rivedere di conseguenza il mio modo di cucinare. Porto la materia prima alla sua stessa essenza e la esalto, raggiungendo così equilibrio ed armonia con pochi altri ingredienti. Mi piace far provare ai miei ospiti forti emozioni e il mio obiettivo è quello di trasmettere un autentico sentimento attraverso la cucina”.