Rhodium Prodigy Birdfish : una chitarra dal design futuristico alla M.A.D. Gallery

Uno degli oggetti attualmente più ammirati alla Mechanical Art Devices Gallery di Ginevra è sicuramente la Rhodium Prodigy Birdfish, una chitarra elettrica modulare realizzata artigianalmente dal bavarese Ulrich Teuffel e in vendita ad un prezzo di 18.500 franchi svizzeri (IVA inclusa).
Caratterizzata da un corpo in alluminio in 2 pezzi, risuonatori in legno intercambiabili, truss rod nel manico e selle dei ponti in titanio, tasti in acciaio inox, manico in acero senza paletta e pickup scorrevoli che possono essere cambiati rapidamente, la Birdfish non passa certo inosservata dato il suo design futuristico.
Il nome di questa chitarra deriva dai 2 elementi centrali che ricordano un uccello e un pesce (bird e fish in inglese), entrambi ricavati da un monoblocco di alluminio, materiale dotato di ottime proprietà acustiche.
Risuonatori, pickup e manico sono tutti collegati a questi elementi, la plancia di controllo (con un commutatore a 5 vie simile a quello di una classica chitarra) costituisce la testa dell’inedito animale, mentre i risuonatori cilindrici in acero marezzato sono allineati lateralmente a partire dal centro dello strumento per garantire un attacco percussivo e vibrante.
Teuffel lavora da solo nel proprio atelier bavarese realizzando a mano la maggior parte dei componenti delle sue chitarre e traendo piacere da ogni singola fase del processo costruttivo che richiede molto tempo: riesce infatti a realizzare solo dieci Birdfish all’anno.
L’artigiano dal 2008 ha sviluppato una linea di strumenti di fascia alta accanto ai modelli classici e distinguendosi dai modelli di serie per la scelta del legno, le placcature metalliche, i pickup, la componentistica, la finitura e soprattutto la quantità limitata delle sue produzioni.
Ulrich ha l’approccio di un artista, pertanto considera le proprie creazioni opere d’arte. “Mi avvalgo esclusivamente di  materiali classici” ha raccontato “Non ci sono elementi all’avanguardia dal punto di vista tecnologico; mi limito a ridefinire la forma per creare una chitarra versatile, con moduli facilmente intercambiabili per mettere a disposizione del chitarrista una gamma di componenti dalle sonorità diverse. Inoltre, curo molto l’aspetto ergonomico, dal momento che lo strumento va tenuto, toccato e suonato, deve sviluppare una relazione con il corpo di chi ne fa uso.”