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L’eccellenze dei Monti Dauni

Sui Monti Dauni per scoprire l’eccellenze e le sfiziosità gastronomiche.

 

In un angolo d’Italia, nel nord-ovest pugliese, sorgono 29 piccoli borghi, alcuni annoverati tra i Borghi più belli d’Italia o riconosciuti Bandiera Arancione dal Touring Club , che fanno parte dei Monti Dauni, dove la cultura del cibo, della buona tavola, è uno degli aspetti più deliziosi. La ricchezza di questi posti si fonde in una straordinaria simbiosi tra natura e tradizione, ed offre agli amanti dell’aria salubre un’esaltante avventura che si mescola in itineranti religiosi, naturali ed enogastronomici.

I Monti Dauni sono infatti i custodi di un mondo di sapori e gusti seducenti ed inconfondibili, di profumi perduti e passione per il mangiar sano, di prodotti della terra, da cui traggono origine antiche ricette genuine e gustose, ricche di creatività e considerate oggi di alta gastronomia, che oltre a dare soddisfazione al palato, raccontano un territorio, una popolazione, una storia.

In questo paesaggio incontaminato della provincia di Foggia, si scopre ad esempio: la mela “limoncella”, di colore giallo intenso con lenticelle di color ruggine, con polpa croccante, bianca, zuccherina e leggermente acidula; il fagiolo dei Monti Dauni Meridionali, dal colore bianco avorio, altamente digeribile per la sua buccia sottile, saporito e coltivato biologicamente secondo i metodi tradizionali di semina e raccolta; il pane di Ascoli Satriano di farina di grano duro, lievitato cinque ore in cassetti di legno e cotto nel forno rigorosamente a legna, con crosta di colore bruno dorato con leggera infarinatura superficiale e la mollica di colore il giallo ambrato, quello della semola, soffice, elastica, spugnosa al tatto e al palato, sentori ampi di farina e di miele lontano, gusto tostato appena per la crosta, ma decisamente dolce per la qualità della farina e la lievitazione particolare.

Infine non mancheranno nel menu di ogni pregiato ristorante della zona: la “Muscitaglia”, un dolce tipico che viene preparato per l’inverno, con ingredienti ricchi di simbolismi, come il grano bollito, vino cotto, chicchi di melograno, gherigli di noce e pezzi di cioccolata, simboli di fertilità ed abbondanza, il nome stesso, sia in greco che latino, parrebbe essere composto dalle parole Mosto di vino e Talia, ovvero grano e abbondanza; la “Muschiska” che consiste in pezzi di carne disossata di pecora, di capra o di vitella giovane, che viene condita con peperoncino, sale, aglio e finocchio ed essiccata al sole per 15-20 giorni, caratterizzata dal sapore forte e aromatico delle spezie; il maiale nero, allevati con sistema biologico, all’aperto, allo stato brado la cui carne risulta essere meno grassa e calorica rispetto a quella di altri maiali; il capocollo, un salame magro e pregiato, molto appetitoso, caratterizzato da un profumo delicato e dall’aroma fine al palato.