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MORPHOTEL: il futuro è mobile

MORPHOTEL: il futuro è mobile.

Un giovanissimo torinese, Gianluca Sassuolo, mater presso l’Advanced Architecture Institute of Catalonia di Barcellona, insieme al responsabile del centro, il professor Willy Muller, specialista in “Self Sufficient Buildings” ha realizzato il progetto MorpHotel, un nuovo concetto di ospitalità di lusso che ha l’innovativa particolarità di essere fluttuante sull’acqua e in costante movimento per mari e oceani, a bassa velocità perchè sospinto in modo naturale dalle correnti marine.

Il progetto si sviluppa in una struttura simmetrica intorno a una sorta di gigantesca spina dorsale che lo rende capace di adattare la sua forma sulla base delle specifiche condizioni meteorologiche, in primis a quella del mare, nonchè alla specifica morfologia del territorio dove si ferma, anche se questo non è necessario, dato che l’assoluta autonomia energetica gli permette di viaggiare costantemente senza una destinazione.

La struttura si presenta composta a moduli tra loro connessi da meccanismi simili a quelli utilizzati per la realizzazione delle vie ferroviarie, ma controllate da sofisticati sistemi elettronici, caratteristica grazie alla quale può navigare senza propulsione. Il MorpHotel è ovviamente studiato per poter attraccare durante periodi più o meno lunghi di tempo nelle diverse città che incontrerà durante la sua navigazione, diventandone una temporanea ma altrettanto naturale estensione, attraverso l’utilizzo di una struttura di connessione. Le estensioni della struttura, che complessivamente sono lunghe un chilometro essendo mobili, gli possono fare assumere una forma a spirale strasformandolo in un vero e proprio porto fluttuante durante le sue traversate degli oceani, una sorta di baia artificiale dove le imbarcazioni possono attraccare e trovare protezione.

La porta d’accesso all’hotel è la vertebra principale, dove si trovano la reception e gli uffici amministrativi, area che serve anche ad punto di connessione e di passaggio tra i diversi settori, mentre le camere sono posizionate ai due estremi, e concepite come capsule attaccate alle spine dell’organismo, classificate sulla base del diverso livello di comfort. Alcune hanno una struttura prevalentemente in vetro e sono posizionate in corrispondenza al livello dell’acqua, mentre quelle più lussuose sono progettate per funzionare come vere e proprie imbarcazioni indipendenti; possono infatti staccarsi dalla struttura principale e navigare liberamente entro una distanza massima fissa, stabilita per garantire l’assoluta sicurezza.

Il consumo energetico rappresenta la fondamentale differenza rispetto alle navi da crociera, che per muoversi ad una velocità di crociera di 20 nodi necessitano di 470 litri di carburante per ogni chilometro percorso, mentre il MorpHotel sarebbe totalmente autosufficiente da questo punto di vista, dato che è studiato per sfruttare l’energia del sole immagazzinata dai pannelli che lo ricoprono totalmente, così come l’energia cinetica prodotta dal moto ondoso e raccolta da particolari meccanismi necessari posti all’estremità delle lunghe pinne che si sviluppano rispetto alla parte centrale dandogli le sembianza di un organismo vivente. L’autosufficienza riguarda anche la produzione di acqua potabile, il progetto prevede si possa ricavare tanto dallo stoccaggio e purificazione dell’acqua piovana, quanto dalla desalinizzazione di quella marina.