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La metamorfosi della donna nella collezione Haute Couture P/E 2012 di Giorgio Armani.

La metamorfosi della donna nella collezione Haute Couture P/E 2012 di Giorgio Armani.

 
La sfilata di moda della collezione Haute Couture primavera estate 2012 di Giorgio Armani PrivéDior
La collezione Haute Couture primavera estate 2012 di Giorgio Armani che ha sfilato a Parigi è una collezione che trae la sua ispirazione alla metafora della metamorfosi tra donne serpenti, ed è caratterizzata da tessuti cangianti e lavorazioni sartoriali inaspettate.
Una metamorfosi intesa come trasformazione in qualcosa di nuovo, di inconsueto, di inaspettato, con una sensualità senza alcuna ostentazione ma esibita in maniera naturale.
Giorgio Armani si è ispirato al serpente che nella muta cambia pelle utilizzando scaglie e spire ad adornare le superfici e i motivi delle stampe degli abiti da grand bal, per le micro clutch, per i gioielli che adornano le braccia.
In passerella hanno infatto sfilato capi come le giacche abbinate a maglie a rete con swarovski sulla pelle nuda e le cui lavorazioni ricordano le squame di un serpente e abiti da sera che concludono la metamorfosi con stampe snake, tessuti preziosi e ricercati con pailettes e cristalli.
E poi ancora gonne sono drappeggiate con i tessuti che creano modelli scultorei, coprispalle e giacchini tridimensionali, abiti bustier ricoperti di swarovski e paillettes che cambiano colore.
La palette dei colori ha visto l’azzardata presenza del giallo chartreuse, un tinta quasi fluo tra il pera e il lime, che ha illuminato la collezione con una tonalità neon tropicale, e poi oro, nero, grigio perla, verde muschio, verde oliva, beige
Negli accessori sandali con tacco scultura da 12 cm, micro pochette color metallo o in coccodrillo e bracciali color oro a forma di serpente. Le modelle hanno indossato, quasi fossero gioielli, i celebri cappellini firmati da Philip Treacy a spirale o a rete effetto foulard nel vento di Philip Treacy
E’ una specie di metamorfosi, come la muta del serpente oppure il passaggio da crisalide a farfalla” ha raccontato Giorgio Armani che ha poi proseguito “Una giacca un po’ rigida indossata su un abito da sera lungo e frusciante toglie quell’importanza artificiale che un abito da sera di couture ha nella sua formazione. La giacca può sdrammatizzare l’abito e dargli quella naturalezza che non è tanto nell’abito in sé ma nell’atteggiamento della donna che lo indossa.

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