La sfilata della collezione Haute Couture autunno inverno 2011-2012 di Giada Curti.
Presentata in occasione di AltaRomAltaModa la collezione Haute Couture autunno inverno 2011-2012 di Giada Curti, una collezione ispirata a Tamara De Lempicka, e caratterizzata dal coup de theatre nel finale della sfilata con l’omaggio al “Marriage Equality Act” approvato a New York lo scorso 25 giugno, dove due spose finali, libere di celebrare il loro amore agli occhi del mondo, hanno sceso la scalinata barocca della Rampa Mignanelli.
Hanno così sfilato capi dalle silhouette morbide e femminili, ispirate allo stile Art Decò: venti abiti da grande soirée con sovrapposizioni di tulle ricamati con pizzi francesi, intarsi di crine e rouche, drappeggi couture, nuovi volumi, tagli diversi per silhouette sofisticate dalle trasparenze seducenti.
Gli abiti, in plasma satin, douchesse e organza in technicolor nelle nuance del verde salvia, marrone cacao e del caldo viola alessandrite hanno comunque mostrato una predominanza del nero, sia lucido che opaco, molto elegante e superbo, impreziosito da ricami in swarovski e pietre dure.
Nella scena finale dello spettacolo, la sposa di Giada Curti manifesta la voglia d’indipendenza e il rifiuto di ogni cliché, anche se recupera la tradizione del pizzo bianco avorio.
“La moda è donna sempre“, ha commentato Giada Curti, “Non teme pregiudizi, nè può essere vittima di allusioni equivoche. È portavoce di libera femminilità”.