Ornella Fado
Nel cuore di New York City così come nel resto degli Stati Uniti la cucina più cool del momento parla italiano.
Lo sa bene Ornella Fado, giornalista di origini italiane, ideatrice, autrice e conduttrice di Brindiamo, programma televisivo di grande successo in onda da 5 anni sul canale NYC Tv life.
Le telecamere della sua trasmissione, dedicata all’enogastronomia italiana nella Grande Mela, riprendono i grandi chef italiani all’opera all’interno dei ristoranti nei quali trovare il meglio della cucina made in Italy. Si va dai ristoranti tradizionali nei quali assaporare i piatti dell’ autentica cucina italiana a quelli più innovativi e trendy, da quelli frequentati dall’upper class newyorkese alle trattorie nelle quali poter gustare i sapori del Bel Paese a prezzi low cost.
Come è nata l’idea di creare un programma sulla ristorazione italiana nella Grande Mela?
E’ nata dall’esigenza di voler fare una trasmissione per noi italiani all’estero. Poi con la cucina li ho presi tutti per la gola e ha funzionato benissimo. Ho pensato che tramite la ristorazione riuscissi ad unire non solo il cibo, ma anche l’italian life style , le tradizioni, la cultura e appunto gli italiani che vivono all’estero.
Quali sono gli ingredienti del grande successo di “Brindiamo”? L’italianità, la ristorazione e modestamente io ( ride). In mezz’ora cerco di offrire al pubblico 4 ricette. Intervisto lo chef e il ristoratore. “Brindiamo” poi è l’unico programma che dà il benvenuto alle celebrità italiane. E’ molto divertente vedere le celebrità ai fornelli perché li vedi in una situazione diversa dal solito. Ho avuto ospite nel mio programma Tony Renis, Edoardo Bennato, Teresa Desio, Carlo Verdone, Ron. Ultimamente anche Giovanni Allevi e l’ex calciatore della Juventus Sergio Brio. Quest’ultimo ricordo che in un ristorante pugliese di New York ha cucinato un ottimo piatto di orecchiette alle cime di rapa.
Qual è il piatto della cucina italiana più apprezzato oltreoceano? Credo la pasta e la pizza. Perché l’enogastronomia italiana riscontra così successo negli Stati Uniti? Perché quella italiana è una cucina completa. Una cucina che offre dall’antipasto al dolce una varietà di ingredienti , di prodotti che nessun’altra cucina francamente ha.
Cosa rende così interessante ai palati stranieri la tradizione culinaria del nostro Paese? La genuinità e la freschezza dei prodotti italiani.
Quali sono attualmente i trend più in voga nella Big Apple per quanto riguarda la ristorazione italiana? Una volta si mangiava la pizza solo al trancio, mentre attualmente pare che vada di moda andare a mangiar fuori la pizza italiana proprio come facciamo noi in Italia. Oggi ci sono molte pizzerie gestite da Napoletani, Romani che stanno avendo molto successo a New York.
Che percezione hanno gli Statunitensi dell’Italian Cooking? Hanno una bellissima percezione in quanto ci sono moltissimi programmi televisivi dedicati al cibo italiano. Poi gli Americani viaggiano molto in Italia. Oramai hanno capito come ricercare la cucina autentica del nostro Paese negli Usa perché l’hanno conosciuta in Italia.
E’ vero che la cucina italiana va sempre più forte all’estero coinvolgendo sempre più gli stranieri, non soltanto quelli che hanno l’occasione di venire, da turisti o per affari, nel nostro Paese? Si, certo. La cucina italiana è il numero uno . Ha superato di gran lunga la cucina francese. Una volta se volevi mangiare in un certo modo andavi sicuramente in un ristorante francese. Da quando gli italiani hanno capito che possono non solo aprire trattorie, ma anche ristoranti di lusso come San Domenico, Barolo etc. etc. la ristorazione francese ha perso molto. Attualmente la ristorazione italiana ha una varietà molto più estesa di qualsiasi altra cucina. Puoi mangiare italiano in una trattoria o in un ristorante gran lusso, mentre la cucina francese è rimasta solo gran lusso.
Qual è il punto di forza della diffusione dell’italianità nel mondo? Noi italiani siamo molto creativi. Questa è una grande forza. Gli Americani sono più precisi, ma gli manca quella spontaneità che appartiene a noi italiani. Vi sono aspetti del life style americano ai quali un italiano non potrebbe mai adattarsi? Forse è difficile per un italiano accettare lo spread, il ritmo veloce. In realtà se vieni come turista il ritmo è molto frenetico. Ma se ci vivi è diverso.
Che rapporto hai con il cibo? Molto buono. Spesso mi capita di andare a mangiare al ristorante.
Slow Food o Fast Food? Slow food.
I tuoi piatti preferiti della cucina tricolore e di quella a stelle e strisce? Senza alcun dubbio della cucina italiana spaghetti alle vongole, mentre della cucina americana l’hamburger.
Il più grande peccato di gola che tu abbia mai commesso? Sono una grande peccatrice in cucina. Mangio tutto ciò che è gustoso.